PAROLA DI PIETRA

Un giorno, un anziano signore, passando vicino a un cantiere, vide tre operai che stavano tagliando delle pietre. Chiese: «Cosa state facendo?».

Il primo rispose: «Mi guadagno da vivere».

Il secondo: «Taglio delle pietre».

Il terzo: «Costruisco una Cattedrale».

L’uomo si rese conto che il primo lavorava per la sopravvivenza, mentre il secondo era un buon tecnico. Ma il terzo era senza dubbio un Maestro, perché – pur lavorando alla singola pietra – aveva già la visione di tutta la Cattedrale che si innalzava verso il cielo. Comprendeva bene come il suo semplice lavoro fosse finalizzato a realizzare un tutto armonico ricco di significato simbolico.

È così anche per chi si accosta ad una chiesa già costruita. Essa non è un semplice edificio, ma un corpo vivente, una Parola di pietra.

Nel Tempio c’è già tutto. Basta fermarsi un attimo, tacendo, ad ascoltare quella Parola che ha fissato nella pietra il suo messaggio.

L’edificio sacro, nella sua architettura e nella sua geometria, nei mosaici, affreschi, pitture e sculture, contiene l’alfabeto necessario a decifrare il Libro Sacro che incarna.

Libro aperto, offerto alla visione di tutti, ma chiuso alle persone distratte e ai pensieri che non sono in armonia col messaggio che essa trasmette.

Quelle pietre parlano di un Dio che ha scelto di irrompere nella storia, e di tutte le circostanze che hanno portato l’annuncio del Vangelo e la sua salvezza fino a noi.